Chi è lo psicoterapeuta
Lo psicoterapeuta è un professionista sanitario (psicologo o medico) abilitato all’esercizio della sua attività dall’Ordine di appartenenza. L’Ordine di riferimento per la regione Lombardia è l’Opl.
La formazione dello psicoterapeuta prevede la specializzazione quadriennale, post lauream, in una scuola, pubblica (universitaria) o privata, riconosciuta dal MIUR e un periodo di tirocinio, con supervisione.
Al termine del percorso formativo, il professionista è in grado di identificare i diversi blocchi che creano disagio nel paziente, aiutandolo a scioglierli. A seconda dell’approccio dei propri studi, il terapeuta avrà diversi strumenti a disposizione per svolgere il proprio lavoro. L’elemento, tuttavia, primario perché un percorso terapeutico funzioni, è che tra psicoterapeuta e paziente si instauri una buona relazione. Dote, quindi, fondamentale per svolgere questo lavoro, ma, a parere di chi scrive, in qualsiasi lavoro in ambito sanitario o a contatto con persone che vivono un momento di fragilità, è l’empatia.
Il lungo percorso formativo, unito alla capacità di porsi nei panni dell’altro e di comprenderne il bagaglio emotivo, rende completa la figura del terapeuta.
Psicologo o psicoterapeuta?
Nella visione comune, psicologo e psicoterapeuta vengono spesso erroneamente confusi. Si tratta, infatti, di due figure professionali differenti.
La prima sostanziale diversità riguarda la formazione. Lo psicologo, per divenire tale, deve seguire un percorso quinquennale di laurea in Psicologia, un anno di tirocinio post lauream e superare l’esame di stato, per potersi iscrivere all’Ordine di competenza, che lo abilita alla professione.
Come anticipato nella sezione precedente, per diventare psicoterapeuta, lo psicologo dovrà proseguire gli studi, frequentando una scuola di specializzazione della durata di quattro anni.
Lo psicoterapeuta è, dunque, anche psicologo, ma lo psicologo non è psicoterapeuta.
È importante fare questa distinzione perché le attività che le due figure sono in grado di svolgere sono differenti.
Lo psicologo, al termine del suo percorso di studi, lavora promuovendo il benessere della persona, con attenzione alle caratteristiche di personalità, agli elementi relazionali e psicologici e all’influenza degli aspetti ambientali. Può offrire il proprio supporto in tutte le situazioni di disagio, che non comportino, però, un disturbo psicopatologico. Può occuparsi in svariati ambiti, tra cui le aziende, lo sport, le scuole etc.
L’ulteriore percorso formativo, abilita, invece, lo psicoterapeuta al trattamento dei disturbi psicopatologici, pur non consentendogli la prescrizione di farmaci.
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È sempre necessario andare dallo psichiatra?
Una buona parte dei miei pazienti, prima di venire in studio, sono stati da uno psichiatra. Questa figura è un valido supporto, quando si ha la necessità di ricorrere all’uso dei farmaci.
Nei casi più articolati, sono dell’idea che il farmaco sia un buon ausilio, ma da associare, comunque, alle sedute psicologiche. Il farmaco, infatti, aiuta a stare meglio, ma non risolve la problematica. Il lavoro psicologico, invece, può andare ad identificare qual è la causa del malessere e risolverlo, per far sì che non si ripresenti di nuovo. Al termine del lavoro su di sé, il farmaco non sarà, infatti, più necessario.
Mi piace pensare che possediamo tutti le risorse per trovare il nostro benessere, anche e soprattutto, nei momenti più bui. Mi piace pensare, quindi, di poter aiutare le persone a far emergere quelle risorse, senza che nessuno abbia più resistenza per quello che rappresento, in qualità di psicologa. La terapia può fare molto, anche semplicemente per riallinearci, per riconnetterci con il nostro centro. Un percorso psicologico può aiutare a ritrovare quello spazio dentro di noi, in cui ci sentiamo a casa, in pace.