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Alzheimer e demenza senile


Strumenti psicologici per l'Alzheimer: test di valutazione neuropsicologica, per avere un quadro della compromissione e colloqui di sostegno ai familiari.

L’Alzheimer è una forma di demenza in forte aumento in tutto il mondo.

Colpisce le persone anziane, con un’età di insorgenza attorno ai 65 anni, anche se stanno aumentando i casi di Alzheimer precoce (50 anni circa).

Questa malattia danneggia la memoria dell’individuo, ma anche le sue capacità di essere autosufficiente, andando a minare la memoria procedurale e limitando, quindi, le abilità che consentono di svolgere le mansioni del quotidiano.

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Sintomi del morbo di Alzheimer

Può capitare spesso che questa malattia venga confusa con i normali sintomi di invecchiamento e che si intervenga, perciò, spesso quando il decadimento è già avanzato. È bene prestare molta attenzione ai sintomi specifici di questa patologia. Con questo scopo, rimando all’articolo del sito dell’Alzheimer’s Association, che mette bene a confronto i sintomi specifici della patologia con i normali segnali d’invecchiamento.

In estrema sintesi i sintomi più comuni sono:

  • Deficit di memoria a breve termine
  • Disorientamento spazio-temporale e personale-autobiografico
  • Anomie e graduale perdita della capacità di scrivere e leggere
  • Difficoltà di concentrazione
  • Difficoltà a svolgere le normali mansioni del quotidiano
  • Tendenza al wandering: vagare senza una meta precisa
  • Isolamento sociale
  • Cambio di umore o personalità

In un malato di Alzheimer possono non essere presenti tutti i sintomi.

È bene sottolineare che il decadimento è progressivo, ma che se si interviene nel modo giusto, anche in ambito medico, se ne può rallentare il decorso.

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Come può aiutare la psicoterapia?

Le modalità con le quali si interviene a livello psicologico sono i test di valutazione neuropsicologica, che consentono di avere un quadro più preciso della compromissione, attraverso una batteria di test, e i colloqui di sostegno ai familiari, individuali o di gruppo. Si dice, spesso, che l’Alzheimer è la malattia della famiglia perché colpisce sicuramente il singolo, ma di riflesso tutti i suoi familiari che si trovano ad affrontare una fatica fisica, ma anche e soprattutto, emotiva e psicologica. È importante mantenere un buon equilibrio psico-emotivo, per poter essere di aiuto al proprio familiare.