Esistono diversi ambiti in cui si può entrare in crisi. Ognuno di essi è caratterizzato da una profonda confusione e da una mancanza di risposte. Ma in qualsiasi momento della vita arrivi, ogni crisi viene per un motivo.

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Non solo rose e fiori

Siamo tendenzialmente portati a pensare che la vita debba essere felice, senza tanti intoppi e ben definita. Cresciamo con l’attesa di qualcosa di meglio che ci aspetta dietro l’angolo, con l’idea che il benessere sia giusto un passo in là rispetto alla nostra posizione.
E quando finalmente riusciamo a trovare un buon lavoro, il partner ideale e ad acquisire una posizione, ci rilassiamo e ci accomodiamo nella nostra zona di confort. Il quotidiano si plasma su una serie di routine che sanno di casa, in cui ci identifichiamo e sentiamo protetti. Il livello di attenzione si abbassa e le risorse che mettiamo in campo sono sempre le stesse.
La vita però tende ad essere imprevedibile e ad introdurre dei colpi di scena quando meno ce lo aspettiamo. La nostra fortezza subisce uno scossone e tutto ciò che credevamo definito, viene messo in discussione. La prima reazione è sicuramente di sgomento, di paura o forse anche di rabbia. L’idea di lasciare il lavoro in cui però magari non ci sentivamo perfettamente realizzati, di vedere andar via la persona con cui abbiamo condiviso un tratto di vita, oppure di essere noi a non sentire più gli stessi sentimenti che ci facevano battere forte il cuore, ci manda inesorabilmente in crisi.
Mille domande ci riempiono la testa e una serie indefinita di emozioni non ci lascia respiro. Cerchiamo soluzioni, colpevoli, vie di fuga per sentirci meglio ma la verità è che meglio ci sentiremo solo quando prenderemo consapevolezza. Nulla avviene per caso e se ciò che abbiamo creduto nostro, stabile, sicuro non esiste più, il motivo è da ricercare solo dentro di noi.
Cosa ci sta dicendo questa crisi, questo scombussolamento di tutte le nostre certezze?

 

Cosa possiamo imparare di buono da una crisi

Ogni crisi viene quando abbiamo imparato abbastanza da una situazione, quando abbiamo donato e ricevuto a sufficienza da una relazione, quando dobbiamo sperimentare nuove parti di noi. Perché in verità siamo programmati per evolvere.
Se lasciamo fluire le emozioni negative che inevitabilmente accompagnano questi momenti, senza aggrapparci ad esse per la paura dell’ignoto, ciò che rimane è qualcosa di nuovo, un foglio bianco da cui ripartire. Dietro ad ogni momento di confusione si nasconde infatti una nuova sfida, in cui siamo chiamati a trovare quelle risorse che abbiamo tenuto nascoste ed inutilizzate nello scantinato della nostra comfort zone.

“Arriverà… arriverà quel giorno in cui deciderai di spiccare il volo… perché tutti prima o poi ci rendiamo conto che non possiamo accontentarci di camminare, quando siamo in grado di volare… Perché la nostra anima scalpita, finché non diamo forma a tutto ciò che è in potenza dentro di noi”.

Che siano dunque benvenute queste battute di arresto, perché ci risvegliano dal torpore dell’idea che la vita ci richieda di dare il massimo solo fino a quando abbiamo raggiunto una certa stabilità, per poi spegnerci nella beatitudine della sicurezza.
Sperimentiamoci dunque sempre, in ogni occasione che ci richiede di rischiare, di dare il meglio di noi, di soffrire forse un po’ ma per raggiungere un benessere sempre più elevato, frutto di una sempre maggiore centratura e conoscenza di noi.